lunedì, ottobre 09, 2006

risparmi


Se la finanziaria passa così com'è ci saranno delle durissime strette agli enti locali. Il nostro Comune in materia di tasse non è secondo a nessuno. Ici tra le piu' alte della Toscana, asili nido improponibili per le tasche medie ecc...
Sul web è nata un'iniziativa che potrebbe far risparmiare un sacco di soldi alle pubbliche amministrazioni. Si tratta dell'adozione di software libero nelle amministrazioni.http://www.youtube.com/watch?v=TBcpCKdKa9M&mode=related&search=
è il link dove potere vedere il filmato realizzato dalla trasmissione telecamere e quello che segue è il testo della petizione.
Fatte le giuste proporzioni con i dati che riportano, credo che si possa ipotizzare un buon risparmio di soldoni!

-- La lettera --


"Al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell'Economia, al Ministro per le riforme e le innovazioni nella Pubblica Amministrazione e a tutti i Dirigenti della Pubblica Amministrazione.
In questi giorni la scoperta della preoccupante situazione dei conti pubblici ci fa presagire la necessità di dover affrontare sacrifici per il bene del Paese.



Noi cittadini, fiduciosi nei nostri amministratori, speriamo che ci guideranno competentemente nel recupero del disavanzo primario. Come sappiamo, ciò è fondamentale per dare fiducia ai mercati innescando il meccanismo virtuoso che aiuta a ridurre il deficit tenendo basso il costo del denaro.



Ridurre il deficit del settore pubblico è senza dubbio un obiettivo importante che tutti ci auguriamo sia perseguito con equità. Quelli di noi che sono alla ricerca di un lavoro sono preoccupati dell'eventualità di provvedimenti come blocchi delle assunzioni. In molti poi, siamo preoccupati per l'eventualità che i tagli più severi colpiscano settori già gravemente compromessi quali la sanità, l’istruzione, la ricerca.



Come in una famiglia, quando ci sono sacrifici da fare è necessario che con equità tutti accettino di fare la loro parte per il bene di tutti. E come in una famiglia, quando si decide di fare dei sacrifici, si comincia sempre tagliando prima le spese superflue.



Ogni anno la Pubblica Amministrazione del nostro paese spende molto denaro per acquistare software proprietari, quando se ne potrebbero usare di analoghi, distribuiti liberamente, cioè gratis. A titolo di puro esempio, ricordo che nell'anno 2004 sono stati spesi in software applicativo 483,801 Milioni di Euro, che si vanno a sommare ai 438,728 Milioni di Euro destinati ad hardware e software di base. Questi dati includono solo una minima parte delle risorse destinate a questo scopo perché riguardano solo le spese delle amministrazioni centrali.



Scuole, universita' ed enti di ricerca destinano altre risorse allo stesso scopo.
(Fonte: http://homes.stat.unipd.it/mmzz/Papers/cnipa2004.pdf)
Pensi per esempio che solo il Comune di Milano, in licenze Microsoft, destina circa trecentomila euro ogni anno.
(Fonte: http://attivissimo.blogspot.com/2006/03/milano-kamasutra-update.html)



Come cittadini apprezzeremmo molto se, prima di approvare contromisure come ad esempio i blocchi alle assunzioni o agli stipendi, si decidesse di adottare il criterio del risparmio limitando i costi dei programmi proprietari. Questo risultato si potrebbe ottenere mediante l'estensione delle modalità di procurement CONSIP al software Libero (come risulta dell'indagine: “USARE L' OPEN SOURCE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE” del 2003).



Del resto mentre la spesa per stipendi è un costo che però va a finanziare la domanda aggregata dei beni e servizi del nostro paese, i costi delle licenze vanno per la maggior parte ad accrescere i profitti di imprese multinazionali che non saranno spesi nel nostro paese.

Dai rapporti del CNIPA risulta che l'Italia si colloca al 4° posto al mondo tra gli sviluppatori di programmi liberi. La nostra Pubblica Amministrazione non è sicuramente fra le prime 4 al mondo per risparmio derivato dal Software Libero, mentre altri paesi come il Venezuela, il Brasile, la Cina, l'Iran e il Bhutan hanno deciso di abbattere i costi delle licenze utilizzando esclusivamente Software Libero.



La proprietà intellettuale assicura ai detentori dei diritti sul software un reddito praticamente eterno, a fronte di un solo sforzo di sviluppo e ricerca, che si è concluso nel momento in cui si registra il brevetto. La teoria economica ci insegna che tutte le volte che qualcuno percepisce un reddito che non produce, c’è qualcun altro che produce un reddito che non percepisce: in questo caso ci sembra evidente che a produrre senza percepire siamo tutti noi, attraverso un apparato che destina enormi risorse pubbliche al pagamento di licenze sui software. Esistono alternative gratuite, altrettanto valide, e data la situazione economica del paese sarebbe grave non tenerne conto.



Caro Presidente, caro Ministro, cari Dirigenti, confidiamo dunque nella possibilità che l'alternativa dell'utilizzo del Software Libero venga da voi presa in seria considerazione.



Cordiali Saluti.

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