domenica, dicembre 31, 2006

anche io dico la mia

Se Saddam Hussein è stato "barbaramente ucciso", allora noi dobbiamo smetterla di rivendicare come giusta l'uccisione e l'ostentazione del cadavere di Mussolini e della Petacci!
Gia S. Tommaso teorizzava l'opportunità del tirannicidio, e adesso anche il "catechismo della chiesa cattolica", giustifica in alcuni casi l'uccisione del tiranno! Con questo voglio dire: se non siamo riusciti a fermarli prima: l'intervento, la guerra, il processo farsa...era impossibile pensare di risparmiare l'ultimo atto.

lunedì, dicembre 25, 2006


Dopo una settimana di inferno a lavoro, con la corsa sfrenata al regalo più figo, con gli imbecilli che ci circondano che comprano i libri senza neanceh aprirli...mi sembra un sogno l'arrivo di Babbo Natale...

martedì, dicembre 19, 2006

finanziaria

Comma 895:
E' istituito un apposito fondo denominato Fondo per il sostegno agli investimenti per l'innovazione degli enti locali (...)
Comma 897:
Nella valutazione dei progetti da finanziare,(...), è data priorità a quelli che utilizzano e/o sviluppano applicazione software a codice aperto. I codici sorgente, gli eseguibili e la documentazione software sviluppati sono mantenuti in un ambiente di sviluppo cooperativo(...)

Staremo a vedere come si comporterà il nostro comune di Orbetello...

mercoledì, dicembre 13, 2006

coccodrilli



Come commentare "l'affaire velasco?" Mi sembra che ci sia poco da commentare. Concordo totalmente con il mio amico innominato, rivoltando completamente la frittata a chi adesso fa il piagnone. Mi sembra di ricordare che l'hanno cercato loro, sostenuto e voluto a tutti i costi. Quindi delle due l'una:
o non conoscevano il significato della parola "moderato",
oppure adesso fanno il pianto del coccodrillo!

mercoledì, dicembre 06, 2006

Indymedia è chiusa. Riaprirà, (forse) ripartendo dal territorio, dal basso, come nelle intenzioni iniziali. E' stata un'esperienza unica e paradigmatica per l'informazione, almeno all'inizio. Poi si è persa, giusta l'osservazione riportata da Diario, di un mediattivista che commenta così:"Ha chiuso il Pci, ha chiuso Lotta Continua, è normale che chiuda anche Indymedia Italia". Indymedia 2.0 riaprirà con più attenzione al locale, un ritorno a raccontare i vari microcosmi che vivono e amministrano le realtà più prossime.
Uno studio riportato in un libro di qualche anno fa:"Giornalismo 2.0 fare informazione al tempo di Internet Staglianò, Carocci", documenta che "le notizie locali la fanno da padrone nella hit parade dei navigatori", e che il "44% dei consumatori di notizie locali si è infatti detto "molto soddisfatto" della propria esperienza". Mettiamo questo a confronto con l' articolo che potete trovare all'indirizzo per riflettere sulle nostre prospettive di sviluppo. Secondo me più che l'autostrade, le grandi infrastrutture, spesso luogo di incredibili speculazioni; bisognerebbe dotare il nostro territorio, le nostre aziende, i nostri giovani studenti delle infrastrutture della comunicazione per competere con gli altri territori.

venerdì, dicembre 01, 2006

partecipazione

Quasi tre anni fa organizzai personalmente un convegno sul tema della partecipazione. Il centro- sinistra orbetellano era una nebulosa indefinita. Nessuno si immaginava un Matteli sindaco, Di vincenzo dominava (come adesso del resto)e io molto sommessamente suggerivo una possibile idea forte da abbracciare in toto per lavorarci sopra. Lavorarci, studiare per controbattere con i contenuti alla corrazzata di consensi e voti dell'uscente giunta.
Fu un buon convegno con un grande relatore come il Prof. Tarozzi che inquadrò l'argomento e illustrò praticamente gli strumenti tecnico-istituzionali per agire nel locale a livello di partecipazione. Un altro relatore fu l'allore assessore Saragosa che sperimentava nella vicina Follonica pratiche di partecipazione da osservare attentamente. A tal proposito, un inciso, mi sembra che anche lui soffra della sindrome Cofferati. Andando al potere si dimenticano le buone intenzioni.
Ho letto diversi articoli sull'argomento, che lo affrontavano con l'occhio più attento alle forme di e-democracy che stanno emergendo e che dovrebbero cambiare l'attuale forma della democrazia.
Mi chiedo, dove se non nella dimensione locale dovrebbe avvenire tale trasformazione? A che punto siamo noi a Orbetello? Può bastare un semplice sito internet come quello del comune ma senza nesuna modalità di interazione?
Un think.thank democratico come Vision immagina alcune soluzioni:
sperimentare forme più dirette di coivolgimento cambiando più spesso anche parzialmente i nostri rappresentanti; forme di competizione più politica e meno generale (cioè mirando maggiormente le elezioni a seconda delle competenze), infine si tratta di restituire potere informativo a un processo che è stato messo fuori mercato.
Come?

martedì, novembre 28, 2006

deaglio


Non scriverò niente di nuovo (come sempre del resto).
Premesso questo, ho visto il Film di Deaglio. Il documentario si regge su due fatti potentissimi: la diminuzione delle schede bianche, e la "strana" scomparsa di Pisanu dal Viminale per andare a Palazzo Grazioli da Berlusconi.
Per il resto, il giornalista non trova prove, ma attraverso processi deduttivi e un'intervista ad una "gola profonda" arriva a sospettare che le elezioni siano state truccate.Su http://www.beppegrillo.it/ c'è una strana conferenza di Dalla Chiesa da scaricare...

lunedì, novembre 27, 2006

libri che sfoglio compulsivamente


Lessig, un libro da leggere assolutamente a chi è minimamente interessato a quello che succede in rete e a quello che succederà al nostro futuro. Lessig è il giurista democratico creatore dei "creative commons" movimento che rilascia una licenza per regolare l'accesso e la riproduzioni dei contenuti in rete.
Opinioni a mezzo stampa, Ferrigolo pubblicato da Ed. Riuniti è uno schematico libro su quella particolare razza di pensatori che sono gli editorialisti. Interessantissimo anche se come ho detto un pò schematico, soprattutto le sezioni che riguardano i rapporti tra editorialisti e direttori.
Ora comincio il libro di Mucchetti sull'haker del corriere.

domenica, novembre 26, 2006

sono tornato

Finalmente un nuovo pc.
Riprenderò a scrivere sui soliti argomenti. Di cose sono successe a volontà, nel micro e nel macro...dovrò solo riprendere il filo del discorso.
a presto.
p.s. desidero ringraziare pubblicamente (tanto chi mi legge!!!) Vittorio per le dritte informatiche e per avermi messo al numero 1 nella sua lista di Blog. I Blog successivi sono spaziali e io mi sento un pivello, ma grazie di cuore.http://udiopz.altervista.org/Pagine/links.php per chi voglia visitare il suo fantastico sito!

lunedì, novembre 06, 2006

addio?



Il mio mitico portatile, archivio di migliaia di files fondamentali per il futuro dell'umanità mi ha probabilmente lasciato.
Hard disk bruciato è questa la sentenza.
Scrivo ora sul pc del mio fratello per non perdere l'abitudine, aspettando la notte che, dicono, porta consiglio.
Intanto torno a studiare.

venerdì, novembre 03, 2006

carta e non solo


Il manifesto è il giornale che maggiormente si occupa della propria morte! E da soggettto coscienzioso va alla ricerca dell'assassino. Nella rubrica settimanale "chip & salsa", troviamo sempre piu' frequentemente articoli che riflettono sul questo argomento. Nel numero di questa settiman, scaricabile all'indirizzo si trovano notizie e riflessioni interessanti. Vorrei segnalare solamente questa frase del "vero reazionario, ma intelligente" Murdoch che ammette candidamente che
i nostri lettori sanno piu' cose di noi
.
Non è forse questa la piu' grande novità portata da internet? Il fatto che a livello di informazioni puoi competere tranquillamente con chi lo fa di professione, e se il giornalista in questione non torna a battere le strade malfamate delle città e non mi da un informazione a cui io non posso accedere tanto vale che vada a casa. Gli "user generated contents" mi sembra la vera rivoluzione veicolata dal Web.

mercoledì, novembre 01, 2006

la guerra delle idee


Gustatus è una bella manifestazione. Possiamo discutere dell'eccessivo costo delle cene, della mancanza di pubblicità e di altre cose...comunque è una cosa ganza! Aggirandomi per gli stands mi sale ancora di piu' una rabbia per le iniziative che questa squallida amministrazione part-time riesce a fare.
Idee come la valorizzazione del territorio, dei sapori, dei saperi...la collaborazione con slow food erano fino a poco tempo fa considerate:"robba de comunisti"!.
E ora? Che ci inventiamo? Il punto di vista culturale, da noi sbandierato ai quattro venti, (che palle, voglio risentire le forze di sinistra che rivendicano marxianamente, il primato dell'economia)rischia di diventare una gabbia da cui è difficile proporre idee nuove.
Credo che potrebbe spettare a noi cominciare a riflettere su queste questioni. Prepariamoci qualcosa per l'incontro.
Io propongo di farci vivi...una serie di conferenze sullo sviluppo locale organizzate da noi con qualche collaborazione:

Lavoro
Laguna
Sitoco

Tutti temi da analizzare dal punto di vista dell'innovazione e dei cambiamenti delle nostra realtà.

martedì, ottobre 31, 2006

spiegazioni

Voglio spiegarmi.Per qualche secondo sul mio blog è apparso un'immagine rivoltante, da me assolutamente non postata. Perchè? NOn lo sò, volevo mettere un'immagine di un piatto di spaghetti per invitare chiunque legga questo blog a cena a casa mia.
Ciao.

scuse

Qualsiasi immagine vediate non è frutto della mia scelta. Ma non sò per quale motivo si è caricata.
mi scuso.

domenica, ottobre 22, 2006

moretti


Domenica di festa passata completamente in casa, causa pseudo-malattia della figlia. E'talmente piccola e ingenua che ancora non capisce che la finzione deve cominciare il lunedi?
Quindi...lettura inutile di quotidiani di opposte vedute "sole 24 ore", "il manifesto". La finanziaria che viene criticata da MOntezemolo e difesa dalla sinistra radicale, la politica estera con la sterzata preelettorale di Bush (attenta sinistra italiana)!e il pomeriggio ascoltando Moretti su radio3 che parla del piu' e del meno...aspettando la Gabanelli stasera.
Che dice Moretti? Parla di cinema, di politica di sport...ma non entra mai nei nodi aperti in quella famosa fredda serata di P.zza Navona.
COn questa classe dirigente non andremo da nessuna parte, aveva suppergiu tuonato l'intellettuale. DIvidendo in due i commentatori...torni ad occuparsi di cinema e dall'altra parte...bravo e tutta la stagione girotondina successiva.
E ora? La classe dirigente è sempre la stessa. E' diventata di governo e cerca di creare su carta il partito democratico. Come la mettiamo?
Per parte mia: io non partecipo. Che se lo faccino pure il partito democratico...io seguendo gli insegnamenti di M. Revelli, credo che la "la sinistra o sarà sociale o non sarà".
"La sinista sociale" Bollati boringhieri, pag 155.

sabato, ottobre 14, 2006

innovazione


Navigando sul sito della provincia di Grosseto si trova un progetto che si chiama Suap che intende stabilire nuove norme di semplificazione dei procedimenti di autorizzazione per la realizzazione, l’ampliamento, la ristrutturazione e la riconversione di impianti produttivi.La Provincia si è impegnata da tempo per favorire, a vantaggio della nascita e del consolidamento degli sportelli unici, processi di cambiamento organizzativo, amministrativo, tecnologico in un’ottica di crescita dell’efficacia e dell’efficienza amministrativa. C'è una lista lunga di comuni aderenti, indovinate quale comune manca?
Indovinato, l'efficentissimo, produttivissimo, aggiornatissimo Comune di Orbetello!!!
Non ci dovremmo stupire piu' di tanto invece, perchè scorrendo le infinite deleghe dei singoli assessori, non c'è neanche lo straccio di una delega che si avvicini alla parola innovazione...ma nel compenso la banda continua a suonare!!!!!!

lunedì, ottobre 09, 2006

risparmi


Se la finanziaria passa così com'è ci saranno delle durissime strette agli enti locali. Il nostro Comune in materia di tasse non è secondo a nessuno. Ici tra le piu' alte della Toscana, asili nido improponibili per le tasche medie ecc...
Sul web è nata un'iniziativa che potrebbe far risparmiare un sacco di soldi alle pubbliche amministrazioni. Si tratta dell'adozione di software libero nelle amministrazioni.http://www.youtube.com/watch?v=TBcpCKdKa9M&mode=related&search=
è il link dove potere vedere il filmato realizzato dalla trasmissione telecamere e quello che segue è il testo della petizione.
Fatte le giuste proporzioni con i dati che riportano, credo che si possa ipotizzare un buon risparmio di soldoni!

-- La lettera --


"Al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell'Economia, al Ministro per le riforme e le innovazioni nella Pubblica Amministrazione e a tutti i Dirigenti della Pubblica Amministrazione.
In questi giorni la scoperta della preoccupante situazione dei conti pubblici ci fa presagire la necessità di dover affrontare sacrifici per il bene del Paese.



Noi cittadini, fiduciosi nei nostri amministratori, speriamo che ci guideranno competentemente nel recupero del disavanzo primario. Come sappiamo, ciò è fondamentale per dare fiducia ai mercati innescando il meccanismo virtuoso che aiuta a ridurre il deficit tenendo basso il costo del denaro.



Ridurre il deficit del settore pubblico è senza dubbio un obiettivo importante che tutti ci auguriamo sia perseguito con equità. Quelli di noi che sono alla ricerca di un lavoro sono preoccupati dell'eventualità di provvedimenti come blocchi delle assunzioni. In molti poi, siamo preoccupati per l'eventualità che i tagli più severi colpiscano settori già gravemente compromessi quali la sanità, l’istruzione, la ricerca.



Come in una famiglia, quando ci sono sacrifici da fare è necessario che con equità tutti accettino di fare la loro parte per il bene di tutti. E come in una famiglia, quando si decide di fare dei sacrifici, si comincia sempre tagliando prima le spese superflue.



Ogni anno la Pubblica Amministrazione del nostro paese spende molto denaro per acquistare software proprietari, quando se ne potrebbero usare di analoghi, distribuiti liberamente, cioè gratis. A titolo di puro esempio, ricordo che nell'anno 2004 sono stati spesi in software applicativo 483,801 Milioni di Euro, che si vanno a sommare ai 438,728 Milioni di Euro destinati ad hardware e software di base. Questi dati includono solo una minima parte delle risorse destinate a questo scopo perché riguardano solo le spese delle amministrazioni centrali.



Scuole, universita' ed enti di ricerca destinano altre risorse allo stesso scopo.
(Fonte: http://homes.stat.unipd.it/mmzz/Papers/cnipa2004.pdf)
Pensi per esempio che solo il Comune di Milano, in licenze Microsoft, destina circa trecentomila euro ogni anno.
(Fonte: http://attivissimo.blogspot.com/2006/03/milano-kamasutra-update.html)



Come cittadini apprezzeremmo molto se, prima di approvare contromisure come ad esempio i blocchi alle assunzioni o agli stipendi, si decidesse di adottare il criterio del risparmio limitando i costi dei programmi proprietari. Questo risultato si potrebbe ottenere mediante l'estensione delle modalità di procurement CONSIP al software Libero (come risulta dell'indagine: “USARE L' OPEN SOURCE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE” del 2003).



Del resto mentre la spesa per stipendi è un costo che però va a finanziare la domanda aggregata dei beni e servizi del nostro paese, i costi delle licenze vanno per la maggior parte ad accrescere i profitti di imprese multinazionali che non saranno spesi nel nostro paese.

Dai rapporti del CNIPA risulta che l'Italia si colloca al 4° posto al mondo tra gli sviluppatori di programmi liberi. La nostra Pubblica Amministrazione non è sicuramente fra le prime 4 al mondo per risparmio derivato dal Software Libero, mentre altri paesi come il Venezuela, il Brasile, la Cina, l'Iran e il Bhutan hanno deciso di abbattere i costi delle licenze utilizzando esclusivamente Software Libero.



La proprietà intellettuale assicura ai detentori dei diritti sul software un reddito praticamente eterno, a fronte di un solo sforzo di sviluppo e ricerca, che si è concluso nel momento in cui si registra il brevetto. La teoria economica ci insegna che tutte le volte che qualcuno percepisce un reddito che non produce, c’è qualcun altro che produce un reddito che non percepisce: in questo caso ci sembra evidente che a produrre senza percepire siamo tutti noi, attraverso un apparato che destina enormi risorse pubbliche al pagamento di licenze sui software. Esistono alternative gratuite, altrettanto valide, e data la situazione economica del paese sarebbe grave non tenerne conto.



Caro Presidente, caro Ministro, cari Dirigenti, confidiamo dunque nella possibilità che l'alternativa dell'utilizzo del Software Libero venga da voi presa in seria considerazione.



Cordiali Saluti.

domenica, ottobre 08, 2006

ancora giornalisti



In riferimento al post di ieri,e premesso che il tg di Fede è molto piu' bello di altri...vedi il panino di Mimum, l'infoentertainement del tg2 ecc...sarebbe un peccato sostituire un tale personaggio con qualcuno di noi!!!
Sapremmo fare di meglio?
A parte scherzi, il mondo dell'informazione è in lutto per la morte della valida giornalista Politkovskaja che ha tentato in tutti i modi di testimoniare l'etnocidio della Cecenia. Come il nostro conterraneo Antonio Russo, morto ammazzato e dimenticato a 25 km da tiblisi, tentava di squarciare il velo di silenzio di un massacro che avviene a fasi alterne dal 1994.
Perchè nessuno ferma Putin nella sua "operazione antiterrorismo"? Forse il gas?

Concludo il post con una citazione da un libro appena uscito dalla Bur che si chiama "Perchè ci odiano?". Nella post-fazione del libro scritta da G. Fornoni c'è un'intervista alla giornalista che mette i brividi:
"
Le chiedo se qualche volta ha paura, se non ha mai pensato di essere piu' prudente in quello che scrive e che denuncia, la Polikovskaya risponde:Certo che ho paura ma questa è la mia professione. Avere paura è una cosa tua personale. Ciò che conta veramente è dare voce alla gente, raccontare questa grande tragedia del nostro paese..."

venerdì, ottobre 06, 2006

appello

I Giornalisti sono in sciopero! E chi se ne frega!
Mi spiego meglio, massimo rispetto per tutti i lavoratori e lavoratrici che vengono sottopagati,sottopagati da editori senza scrupoli, ma insomma...che comincino anche loro a riflettere sull'antistorico limite della corporazione a cui appartengono.
Bersani ha intaccato con il suo decreto molte rendite di posizione (alcune veramente schifose), perchè non ha toccato i giornalisti? Forse perchè moltissimi parlamentari, sono ancora giornalisti e godono dei privilegi...e voi/noi che ci informiamo, scriviamo pensiamo siamo tagliati fuori dal giro.
Faccio un appello agli studenti di comunicazione e a quelli in generale interessati all'argomento. Organizzate nelle vostre aule universitarie incontri con studiosi, politici addetti ai lavori e fate sentire la vostra voce. Magari utilizzando come brogliaccio (da rivedere sicuramente) questa proposta di legge del presidente della commissione affari della camere Daniele Capezzone.

PROPOSTA DI LEGGE
Art. 1
1. Sono abrogati la legge 3 febbraio 1963, n. 69, sull’ordinamento della professione di giornalista ed il relativo regolamento di attuazione, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 4 febbraio 1969, n. 115.
Art. 2
1. È istituita la carta d’identità professionale del giornalista della quale i titolari si possono avvalere per beneficiare delle disposizioni adottate in favore dei rappresentanti della stampa dalle autorità amministrative e per qualsiasi altra facilitazione prevista per chi svolga attività di giornalista professionista.
Art. 3
1. Per ottenere la carta di identità professionale di cui all’articolo 2 è necessario essere giornalista professionista, intendendosi con tale espressione l’avere per occupazione principale, regolare e retribuita, l’esercizio della professione di giornalista in una pubblicazione quotidiana o periodica, in una emittente radiofonica o televisiva o in una agenzia di stampa, anche quando le stesse abbiano diffusione prevalentemente o esclusivamente telematica.
2. Sono inoltre considerati giornalisti professionisti e possono richiedere la carta d’identità professionale:
a) i giornalisti liberi che, senza essere al servizio di una data pubblicazione, emittente o agenzia, esercitino il giornalismo come occupazione principale e regolare, ricavandone le principali risorse necessarie alla loro esistenza;
b) i fotoreporter, cineoperatori e reporter-cameramen, che operino come giornalisti professionisti secondo i criteri di cui alla lettera a) del presente comma e di cui al comma 1;
c) i giornalisti italiani residenti all’estero corrispondenti regolari di pubblicazioni, emittenti o agenzie italiane;
d) i giornalisti stranieri o apolidi domiciliati in Italia che abbiano una occupazione giornalistica regolare.
Art. 4
1. La carta d’identità professionale è rilasciata dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni a chi possa documentare di essere da almeno un anno nelle condizioni previste all’articolo 3.
2. Presso l’Autorità è istituito il registro dei giornalisti, per il deposito della comunicazione necessaria all’ottenimento della carta d’identità professionale, che viene consegnata entro un mese dalla data di presentazione della richiesta. Qualora la documentazione sia insufficiente, l’Autorità, con decisione motivata, respinge la richiesta. La richiesta può essere rinnovata dopo tre mesi da ogni risposta negativa.
Art. 5
1. La carta di identità professionale è rinnovata ogni tre anni e resta valida fino a quando non cessano le forme di rapporto professionale previste dall’articolo 3. Il titolare decade in tal caso da ogni beneficio ed è tenuto a darne comunicazione all’Autorità entro sei mesi dalla cessazione del rapporto professionale.

mercoledì, settembre 27, 2006

martedì, settembre 26, 2006

era meglio quando stavamo peggio?

Trovo in rete una classifica dei 24 blogger piu' influenti della rete. E' opinione comune e assodata che non si leggono piu' giornali, e che l'informazione (prevalentemente tra i giovani) passa per la rete.
Ecco, fate un giro su questi blog e rimpiangete i nostri vituperati giornali. Secondo il 5° rapporto CENSIS/Ucsi sulla comunicazione in Italia 2005, la lettura dei quotidiani è in calo e il consumo di Internet in aumento, soprattutto tra i giovani.
Dal 2001 al 2005, per la fascia di età tra 14 e 29 anni, la diffusione di Internet ha superato quella dei giornali: 41,8% contro 30,5%. Internet è usato dal 35,9% degli utenti per informarsi sull'attualità. Il 18,6% dei navigatori dichiara di leggere meno giornali e riviste da quando usa la rete.
Premesso che non voglio passare da reazionario che non capisce il nuovo che avanza, ripeto, il contenuto di questi blog è per la maggior parte imbarazzante!
Il numero 1 in classifica è http://www.daveblog.net/ che sicuramente acido nei commenti, non può essere considerato leader di informazione di qualità e originalità. (eccezionale comunque il video simbolo della scorsa stagione televisiva, scaricate e commentate grazie).
I blog d'opinione sono rappresentati da due "foglianti" come C. Rocca e L. Sofri che offrono acute ma un pò misere riflessioni generaliste su cosa leggono la mattina nelle loro rassegne stampe internazionali (neo-con nostalgico il primo; dilettante tecnologico ma divertente il secondo).
Nella lista appaiono i blog non blog di Grillo e Luttazzi che oramai sono considerati (soprattutto il primo) dei veri capopopolo ( spesso anche giustamente), e altri diari on- line che offrono rimandi di altri articoli...
l'unico, mi pare degno di nota è http://www.salvatore-aranzulla.com/, il quale già per l'incredibile giovane età e per la scoppiettante impostazione si merita secondo me una citazione d'onore.

lunedì, settembre 25, 2006

campioni del mondo




L'unico sport per cui vale ancora perdere tempo (il ciclismo), mi ha dato ieri una grande gioia. Vittoria del mondiale...nonostante lo squallore del telecronista Bulbarelli che durante l'ultimo giro, quando Bettini era stato ripreso dopo uno scatto micidiale, cominciava gia a dare la colpa alla mediocrità del tracciato. Com'è possibile che un professionista pagato sia così meschinamente squallido! E' sempre colpa del net come dice il mio amato N. Moretti.

sabato, settembre 23, 2006

Gaza

"Gaza è stata occupata di nuovo. Il mondo deve saperlo(...)l'esercito israeliano infuriada un capo all'altro della Striscia demolendo, uccidendo e bombardando indiscriminatamente(...)Nessun pretesto di sicurezza può giustificare questo ciclo di follia e nessun argomento può giustificare il vergognoso silenzio di tutti noi.Il militare Gilad Shalit non sarà liberato e i lanci di razzi qassam non smetteranno, e intanto a Gaza scorre un film dell'orrore. E anche se oggi questo orrore servisse a impedire qualche attentato, sul lungo periodo è destinato a generare un terrore omicida ancora piu' grande. Quel giorno, convinto come al solito di essere nel giusto, Israele dirà: ma noi gli abbiamo restituito Gaza!"
Questi non sono stralci tratti da un giornale palestinese, o da un reportage del "manifesto"; è un articolo di G. Levy su "Ha'aretz" quotidiano di riferimento in Israele.
Credo sia importante non chiudere gli occhi davanti a quello che è successo in Libano e contemporaneamente e senza giustificazione a Gaza.

lunedì, settembre 18, 2006

un pò di sano pessimismo

"Mentre la democrazia formale e compassata è fondamentalmente in crisi e cittadini non credono piu' nelle istituzioni democratiche, quello che stà succedendo sotto i nostri occhi con questa esplosione delle comunicazioni di massa individuali assomiglia alla ricostruzione di nuove forme della politica..."
Questo è un frammento di un lungo articolo di M. Castells su "Le monde diplomatique". Mi chiedo e vi chiedo, ma con questa classe dirigente che abbiamo come si ricostuiscono le nuove forme della politica?
Con il chiacchiericcio elevato a forma mentis dei commentatori piu' accreditati, con le università che non formano, dove troviamo le idee per queste rivoluzioni?

venerdì, settembre 15, 2006

tv...o quasi...

Riotta alla direzione del Tg1, il ritorno (imbarazzante) di Santoro in Tv, Landolfi eletto alla commissione di vigilanza...tutto mentre dall'altra parte dell'oceano Steve Jobs espone le sue prossime trovate, tra le quali la iTv. E' vero che ancora la televisione (come sostiene Freccero)è generalista è in chiaro...ma domani? E questo domani è dietro l'angolo?
L'argomento Santoro specifico andrà toccato al piu' presto, quello che volevo mettere in evidenza è un mio cruccio del momento. Come si informa il popolo?

martedì, settembre 12, 2006

gioco

Nel numero strepitoso di "Internazionale" di questa settimana, trovo un articolo di D. Randall molto divertente e che mi permette di lanciare un gioco interessante. Il giornalista, esperto di comunicazione e uno dei pochi che mi pare riflettano sul lavoro che fa e sulle trasformazioni che subisce; si lancia nel tentativo di tipicizzare i giornalisti.
Quindi, ci sono "cronisti spesso ossessivi, i redattori pignoli (...) e i direttori (...) con spiccata soliglianza con i capi delle giunte militari".
Ma la palma della stranezza spetta agli opinionisti che lui suddivide in molte specie: tra le molte, quegli che hanno la soluzione per tutto! Li adoro! Ti danno la loro ricetta (in questo spicca la flotta del Corriere con in testa il Prof. Panebianco, vedi tortura ecc...), su tutto e tutti (Riotta candidato a dirigere il Tg1 nonostante la travolgente verve è un esemplare magnifico); adattando le loro idee preconfezionate all'evento di turno e stop!
Il gioco consiste: chi rientra secondo voi in questa categoria?
p.s io ne metterei molti, anche di insospettabili per uno come me, (vedi Robbecchi sul Manifesto)!

lunedì, settembre 11, 2006

casa famiglia

Nando mi manda gentilmente questi ricordi.
Li pubblico al volo e lo ringrazio:

Caro Marco,
ricordare l’avvio della casafamiglia ad Orbetello ha smosso una brodaglia di ricordi che ti propongo per come mi vengono:

Prima ancora della legge 180 sulla chiusura dei manicomi, ricordo l’esigenza di una legge sulla riforma sanitaria per mettere in un canto i baroni della medicina e limitare i profitti delle multinazionali dei medicinali; in particolare ricordo uno sciopero generale indetto dai sindacati a cui parteciparono 2 o 300 mila operai. Quella, la successiva legge di riforma del diritto di famiglia e la legge sull’equo canone furono barattate rapidamente sull’altare della governabilità contro il terrorismo. Proprio in quel periodo ci fu la strage della scorta di Moro ed il successivo omicidio.
La speranza di poter vivere in un mondo migliore sbatteva contro le esigenze della realpolitik da una parte e l’insurrezionismo terroristico dall’altra.
Come uno squarcio apparve l’utopia di Basaglia sull’abbattimento delle barriere costruite intorno alla malattia mentale. Due film mi colpirono su questo tema: uno era intitolato “matti da slegare” un documento sulle condizioni di vita dei matti; l’altro “Diario di una schizofrenica” poneva al centro dell’attenzione non più la malattia, ma il malato. La protagonista diceva, a chiunque incontrasse, “io sto bene. Tu come stai?” e lo ripeteva in modo ossessivo.
Un’altra importante legge dell’epoca fu emanata per favorire l’accesso al lavoro delle nuove generazioni che ad Orbetello, caso più unico che raro, favorì la nascita di due cooperative che ora occupano un centinaio di addetti.
In quel magma prese corpo l’idea della casafamiglia che, insieme ad una risposta di ottemperanza alla 180 (la legge sulla chiusura dei manicomi) sposava l’esigenza di dare assistenza anche ad Antonio ormai privo di genitori e la sua zia non ce la faceva più ad accudirlo.
La casa di Antonio diventò la casafamiglia. Era la fine del 1978. Oltre Antonio primi ospiti furono Giovanna con la sua storia di vittima del bombardamento, e poi Vittorio con le sue manie religiose e Silvano che girava appeso alle sue borsette di plastica. (Ancora nel ricordo non mi è chiaro se era Silvano che portava le borsette o il contrario. ) I vicini risposero con simpatia soprattutto per Antonio finalmente accudito nei suoi bisogni quotidiani. A completare la popolazione di quella casa c’erano le assistenti: Claudia, Patrizia, Annie, Stefania e Cesare. Mi incuriosiva assai quell’agglomerato di persone: le prime con il loro carico di dolore e frustrazione durato tutta la vita e le altre in grado di rendere praticabile la speranza di riscatto. Per me Claudia diventò rapidamente quella che poteva comprendere e lenire il dolore della mia nevrosi.
Allora questo mixer aggregò un po’ di popolo di sinistra pressoché istituzionale. Piero Vongher sindaco partecipò ad alcune iniziative della casa gite e pranzi. Più ancora Pino Spinuzza ed Anna con il loro pulmino diventarono promotori di gite, ne ricordo in particolare una a Montalcino per la sagra del tordo (?) a cui partecipò la sinistra di movimento (ma ormai non muoveva solo se stessa) nelle persone dio Paolo Carradori e Marcello. Un’altra gita rimasta nel ricordo si fece a Montalto in occasione dell’occupazione del terreno contro la centrale nucleare organizzata dal partito radicale in cui fecero una delle prime uscite gli indiani metropolitani con il loro modo pittoresco di fare antagonismo. E’ singolare che dopo pochi anni Rosa, una delle indiane, diventò operatrice della casafamiglia.
Poi, come succede spesso, tutto è entrato nei binari della normalità. Rimane da qualche il seme della speranza che si ostina a vivere.

casa famiglia

Nando mi manda gentilmente questi ricordi.
Li pubblico al volo e lo ringrazio:

Caro Marco,
ricordare l’avvio della casafamiglia ad Orbetello ha smosso una brodaglia di ricordi che ti propongo per come mi vengono:

Prima ancora della legge 180 sulla chiusura dei manicomi, ricordo l’esigenza di una legge sulla riforma sanitaria per mettere in un canto i baroni della medicina e limitare i profitti delle multinazionali dei medicinali; in particolare ricordo uno sciopero generale indetto dai sindacati a cui parteciparono 2 o 300 mila operai. Quella, la successiva legge di riforma del diritto di famiglia e la legge sull’equo canone furono barattate rapidamente sull’altare della governabilità contro il terrorismo. Proprio in quel periodo ci fu la strage della scorta di Moro ed il successivo omicidio.
La speranza di poter vivere in un mondo migliore sbatteva contro le esigenze della realpolitik da una parte e l’insurrezionismo terroristico dall’altra.
Come uno squarcio apparve l’utopia di Basaglia sull’abbattimento delle barriere costruite intorno alla malattia mentale. Due film mi colpirono su questo tema: uno era intitolato “matti da slegare” un documento sulle condizioni di vita dei matti; l’altro “Diario di una schizofrenica” poneva al centro dell’attenzione non più la malattia, ma il malato. La protagonista diceva, a chiunque incontrasse, “io sto bene. Tu come stai?” e lo ripeteva in modo ossessivo.
Un’altra importante legge dell’epoca fu emanata per favorire l’accesso al lavoro delle nuove generazioni che ad Orbetello, caso più unico che raro, favorì la nascita di due cooperative che ora occupano un centinaio di addetti.
In quel magma prese corpo l’idea della casafamiglia che, insieme ad una risposta di ottemperanza alla 180 (la legge sulla chiusura dei manicomi) sposava l’esigenza di dare assistenza anche ad Antonio ormai privo di genitori e la sua zia non ce la faceva più ad accudirlo.
La casa di Antonio diventò la casafamiglia. Era la fine del 1978. Oltre Antonio primi ospiti furono Giovanna con la sua storia di vittima del bombardamento, e poi Vittorio con le sue manie religiose e Silvano che girava appeso alle sue borsette di plastica. (Ancora nel ricordo non mi è chiaro se era Silvano che portava le borsette o il contrario. ) I vicini risposero con simpatia soprattutto per Antonio finalmente accudito nei suoi bisogni quotidiani. A completare la popolazione di quella casa c’erano le assistenti: Claudia, Patrizia, Annie, Stefania e Cesare. Mi incuriosiva assai quell’agglomerato di persone: le prime con il loro carico di dolore e frustrazione durato tutta la vita e le altre in grado di rendere praticabile la speranza di riscatto. Per me Claudia diventò rapidamente quella che poteva comprendere e lenire il dolore della mia nevrosi.
Allora questo mixer aggregò un po’ di popolo di sinistra pressoché istituzionale. Piero Vongher sindaco partecipò ad alcune iniziative della casa gite e pranzi. Più ancora Pino Spinuzza ed Anna con il loro pulmino diventarono promotori di gite, ne ricordo in particolare una a Montalcino per la sagra del tordo (?) a cui partecipò la sinistra di movimento (ma ormai non muoveva solo se stessa) nelle persone dio Paolo Carradori e Marcello. Un’altra gita rimasta nel ricordo si fece a Montalto in occasione dell’occupazione del terreno contro la centrale nucleare organizzata dal partito radicale in cui fecero una delle prime uscite gli indiani metropolitani con il loro modo pittoresco di fare antagonismo. E’ singolare che dopo pochi anni Rosa, una delle indiane, diventò operatrice della casafamiglia.
Poi, come succede spesso, tutto è entrato nei binari della normalità. Rimane da qualche il seme della speranza che si ostina a vivere.

giovedì, settembre 07, 2006

progetti

Mi è arrivata via mail questa proposta. Che ne dite?

OGGETTO: Creazione di un gruppo di lavoro sulle energie rinnovabili

A tutti gli interessati,

nelle eterne discussioni su ciò che si fa e soprattutto su cosa non si fa ad Orbetello, portate avanti con amici e conoscenti, sempre mi è stato assicurato che una buona parte di colpa la hanno i giovani che investono fuori del paese di nascita le conoscenze acquisite nelle sedi accademiche o semplicemente in altre parti del mondo. Anche per mettere alla prova la veridicità di tale ragionamento avanzo quindi la proposta di creare un gruppo di lavoro sulle energie rinnovabili proprio qui ad Orbetello. La scelta di questo tema di discussione è dovuta semplicemente al fatto che il mio percorso di studi in ingegneria culmina con una tesi proprio su un argomento di questo tipo. Lasciando da parte le motivazioni personali, credo che l’argomento, se affrontato in maniera opportuna, può poi andare a coinvolgere un buon numero di persone. L’energia è un argomento vastissimo e complicato viste le strette interazioni fra le complicate tecniche di trasformazione energetica, gli ancor più complicati fattori politico-economici ( approvvigionamenti, riserve, mercati energetici) e il delicatissimo aspetto d’impatto ambientale. Il gruppo che si vuole creare non vuole andare a risolvere nessuno di questi aspetti. L’intenzione è di andare a valutare le possibilità che si hanno con le energie rinnovabili, per sintetizzare, l’idea iniziale è quella di andare a valutare alcune possibilità su piccola scala come:

Implementazione negli edifici di sistemi termici a bassa temperatura per la produzione d’acqua calda.
Implementazione di sistemi fotovoltaici per la produzione d’energia elettrica
Implementazione di sistemi fotovoltaici per la produzione d’energia elettrica in sistemi sempre attivi che comportano alla fine del mese grandi spese(per esempio: illuminazione stradale).

Se questi tre punti sono esaminati in primo luogo come una possibilità di risparmio economico tralasciando gli aspetti strettamente energetici e ambientali, credo che il tema possa andare ad interessare una buona parte di persone, basta pensare che l’investimento iniziale per esempio del sistema fotovoltaico che è la tecnologia di maggior costo nel campo del rinnovabile, si può facilmente riassorbire in poco tempo visto e considerato che è uno dei pochi sistemi che garantisce un funzionamento efficiente per 25 anni.

Le possibilità di lavoro sono poi infinite, da valutazioni sui risparmi e gli incentivi che si hanno sulla costruzione di case termicamente efficienti si può arrivare fino allo sfruttamento dei residui delle colture nella zona maremmana per la trasformazione d’energia elettrica passando per le possibilità dei sistemi termici a concentrazione o gli eolici costruiti in mare aperto.

Non ultimo il gruppo può semplicemente diventare un punto di riferimento per tutti quelli che desiderano capire meglio perché si parla di nucleare o semplicemente quali altre possibilità abbiamo per il trasporto dato che mentre sto scrivendo la benzina ha superato la quota 1,400 euro.


Gli interessati mi possono contattare all’indirizzo di posta: ale_ragusa@hotmail.com


Alessandro Ragusa


Orbetello lì 20/07/06

mercoledì, settembre 06, 2006

sbilanciamoci

Riporto le proposte per una controfinanziarie elaborate dalla campagna "sbilanciamoci".
Criticabili o meno, mi chiedo perchè una forza di centrosinistra non deve prenderle in considerazione, o la tanto declamata "discontinuità"la vogliamo solo in politica estera?




La contro-manovra
Politica fiscale
a) Tassa di successione per patrimoni superiori a 500mila euro.
b) Tassa su rendite finanziarie al 23%. Imposte ad hoc per rendite da privatizzazioni. c) Revisione tassa su patrimoni immobiliari. d) Revisione studi di settore e normative contro società di comodo. d) Tasse di scopo per colpire consumi e produzioni dannose. f) Tassare extraprofitti da aumento del prezzo del petrolio, diritti tv e pubblicità. g) Abbattere Iva su consumi culturali. i) Prelievo e sfruttamento acque minerali: revisione legge concessioni governative. Tassa regionale su prelievi. Centesimo di solidarietà su tariffe acqua.
Imprese
a) Sostegno «imprese responsabili», sviluppo locale e auto-imprenditorialità. b) Legge su distretti industriali. c) Trasparenza sostegno imprese all'estero. d) Reintrodurre punibilità falso in bilancio.
Disarmo
Ridurre del 20% spese militari e del 50% organici di forze armate. Azzerare finanziamento missione Afghanistan. 50% di risorse in più al servizio civile.
Welfare
a) Raddoppio fondo politiche sociali. Reddito minimo d'inserimento. Costruzione 3mila nuovi asili nido. b) Intervento straordinario per diritto alla casa. c) Investimenti edilizia scolastica. d) Fondo per diritto allo studio, abolizione fondi scuole private. f) Chiusura Cpt e fondi a politiche d'integrazione. g) Strutture alternative alla detenzione. h) Introduzione flexicurity. l) Fondo nazionale per diritto all'acqua.
Ambiente
a) Risparmio energetico e sviluppo fonti rinnovabili. b) Fondi adeguati al trattato di Kyoto. c) Revisione priorità settore infrastrutture. d) recepire regole Ue su valutazione d'impatto ambientale e valutazione ambientale strategica. e) Revisione norme contro i subappalti nei lavori pubblici. f) Promozione trasporto su rotaia, tecnologie pulite e trasporto via mare. g) Revisione cartolarizzazioni e blocco svendita patrimonio pubblico di pregio. h) Attuare regolamento Ue sulla chimica. l) Piano nazionale su diversità biologica. m) Lotta abusivismo edilizio.
Solidarietà internazionale
a) Portare allo 0,7 del Pil, entro il 2011, la quota fondi allo sviluppo. b) Cancellazione debito entro il 2008. c) Partecipazione al «gruppo dei 43» per finanziamento beni comuni globali e cooperazione allo sviluppo.
Altra economia
a) Promozione del fair trade. b) Sostegno di finanza etica, risparmio auto-gestito, copyleft, open source, editoria non profit e distretti di economia solidali. b) Aiuti fiscali a imprese sociali e non profit che applicano il contratto nazionale di lavoro.
Mezzogiorno
a) Riassetto idrogeologico. b) Uso sociale di beni confiscati alle mafie. c) Lotta alla disoccupazione. d) Rilancio legge Bersani per intervento nelle periferie degradate. Promozione dei beni comuni
a)Legge quadro su tutela e governo pubblico delle risorse idriche. b) Mantenimento carattere pubblico dei servizi locali. c) Ri-pubblicizzazione di gestione ed erogazione dell'acqua, dove sono state privatizzate.
Istruzione, ricerca, cultura,
nuove risorse e investimenti che diano segni di discontinuità rispetto a una politica che, in questi anni, ha impoverito scuola e università portando l'Italia a fanalino di coda nell'innovazione e nella ricerca.

martedì, settembre 05, 2006

cuccu

Non sono sparito, (anche se nessuno mi avrebbe cercato), ho solo qualche problema con il portatile, che domani spero di risolvere.
Intanto...a Orbetello il "caso Bondoni" fa esplodere piccole scintille tra l'opposizione, Padoa Schioppa ci prepara una finanziaria coi controfiocchi, in Libano siamo arrivati addirittura in diretta televisiva che sembrava di essere nella "sottile linea rossa"...e in tutto questo casino io ho ripreso seriamente in mano la mia bici e cerco relax tra la macchia dell'argentario!

mercoledì, agosto 30, 2006

cosa si leggerà nel 2043

Philip Meyer sostiene che quella sarà la data fatidica dell'ultima copia stampata di un quotidiano. Concordo con F.Carlini quando la considera come una battuta e nient'altro.
Però, scorrendo le statistiche ci si imbatte in una serie di dati che evidenziano la grande difficoltà della carta stampata.
Who killed the newspaper?titola l'economist di questa settimana, bè mi sembra facilissimo scoprire l'assassino. E' la rete e le nuove forme di informazione che si stanno diffondendo. A questo attacco, come rispondo i vecchi giornali? Malissimo.
Edizioni on-line difficilmente scaricabili, (si distinguono in questo i due giornali piu' intelligenti:Il manifesto e il foglio), squallidi tentativi di diventare appendici di qualcos'altro (libri, enciclopedie ecc...perfino un club per dimagrire,cfr"il manifesto" del 30 agosto)...
Mi paiono tutte risposte d'emergenza ad un evento epocale come la rivoluzione informantica. E' l'ora che i grandi media tradizionali comincino a riflettere su se stessi. Sulla loro qualità, sulla loro indipendenza (credo che un fattore fondamentale sia la totale libertà dai domini delle potenze economiche che garantisce ai web-log, quella "autorevolezza), sulle modalità di accesso alla professione, (vedi ordine dei giornalisti)ecc...

martedì, agosto 29, 2006

par condicio

Finalmente l'amministrazione comunale si muove e comincia a battere cassa agli evasori fiscali. Bravi!
Però, oltre l'istituzione della task force che scoverà gli evasori di Ici, Tarsup eTosap, l'amministrazione vada a controllare, o faccia controllare lo stato del lavoro dipendente (prevalentemente stagionale). Sarei curioso di conoscere la percentuale di lavoro in nero...altro che i titoloni nazionali sul "caso Atesia"...andate nei campeggi, negli stabilimenti, nei bar...
Sarà bene cominciare a controllare anche la lobby che li sostiene.

metamorfosi

Dall'anguilla parlante alla spigola morta!
Potrebbe essere questo il titolo dei due atti piu' incisivi dell'opposizione nell'era Di Vincenzo.
Premesso che nutro molta fiducia su (alcuni)consiglieri di opposizione che siedono in consiglio, mi piacerebbe che chi sa, non si limiti a buttare pesce puzzolente sulle statue della piazzetta, ma informi i cittadini sulla gestione Di Vincenzo del commissiariamento della laguna.

venerdì, agosto 25, 2006

sempre su rossanda

Ieri mi sono dovuto interrompere. Riprendo quindi per chiosare l'articolo di ROssanda sul manifesto evidenziando il primo punto, fondamentale.
La dichiarazione di imptenza del civile sul militare, della non-violenza sulla forza. Dice "E anche qualche pacifista trova che è meglio non mettersi in mezzo: il solo rispettabile, a parer mio, è Gino Strada, che preferirebbe una folla disarmata a quindicimila soldati, perché lui sta in mezzo sempre, ad aggiustare ossa rotte e cicatrizzare ferite e cercare di salvare le vite (e perciò è considerato un eversivo). E avrebbe anche ragione, ma una forza civile di interposizione non c'è."
Questo mi sembra un punto importante e che ammetta l'arretratezza dell'elaborazione e della prassi politica della nuova sinistra, se è vero come è vero che Alex Langer parlava di questo almeno 20 anni fa!
E il secondo punto è quello già toccato da Angelo D'orsi in un articolo su Liberazione di qualche tempo fa, di dichiarare apertamente le colpe di Israele, accusandolo (secondo me giustamente) di non aver rispettato il proprio ruolo di "lievito" della democrazia.
Potrei essere parzialmente in disaccordo solo sul determinismo causa/effetto forse un pò troppo forzato, ma insomma:due (seppur disgustosi)sequestri, a fronte di piu' di 1000 morti civili...mi sembra il minimo considerarla una reazione sproporzionata?

giovedì, agosto 24, 2006

non sono solo questo

Non è che ho deciso di passare ore che potrei passare al mare per scrivere queste cazzatelle?
Anzi, è piuttosto probabile, conoscendomi che il tenore del blog sia piuttosto pesante, tutto concentrato sulle poche ma intense passioni che divorano la mia vita.
Per esempio oggi vorrei scrivere in merito ad un articolo di Rossanda che mi pare metta in riga chi ancora insiste a non vedere con occhi lucidi la questione libano/israeliana.
I punti fondamentali mi paiono:

marta

Lei è marta. E' nata il 1 dicembre 2003, e ha cambiato la vita a due sfigati di provincia che si erano sempre distinti per misantropia e menefregaggine. Adesso dorme ed è per questo che c'ho la libertà di cazzeggiare su questo blog, altrimenti avrebbe cominciato a chiedere una sfilza di pecchè, pecchè...pecchè...
Potrei cominciare dalla genesi del mio blog? da come è nato il desiderio di scrivere?di comunicare, di mettere sulla piazza virtuale quelloc che penso, come lo penso ecc...
ma devo andare al lavoro e forse continuo oggi.

mercoledì, agosto 23, 2006

Ho buttato due ore della mia vita a cercare di caricare la foto sul post per poi scoprire che era facilissimo. COme esorido niente male no?

presentazione

Mi chiamo, chiaramente Marco. Abito, altrettanto chiaramente, ad Orbetello, ridente cittadina situata al sud della toscana.
Che altro dire di me, poco altrimenti non sò piu' che scrivere gli altri giorni