venerdì, ottobre 06, 2006

appello

I Giornalisti sono in sciopero! E chi se ne frega!
Mi spiego meglio, massimo rispetto per tutti i lavoratori e lavoratrici che vengono sottopagati,sottopagati da editori senza scrupoli, ma insomma...che comincino anche loro a riflettere sull'antistorico limite della corporazione a cui appartengono.
Bersani ha intaccato con il suo decreto molte rendite di posizione (alcune veramente schifose), perchè non ha toccato i giornalisti? Forse perchè moltissimi parlamentari, sono ancora giornalisti e godono dei privilegi...e voi/noi che ci informiamo, scriviamo pensiamo siamo tagliati fuori dal giro.
Faccio un appello agli studenti di comunicazione e a quelli in generale interessati all'argomento. Organizzate nelle vostre aule universitarie incontri con studiosi, politici addetti ai lavori e fate sentire la vostra voce. Magari utilizzando come brogliaccio (da rivedere sicuramente) questa proposta di legge del presidente della commissione affari della camere Daniele Capezzone.

PROPOSTA DI LEGGE
Art. 1
1. Sono abrogati la legge 3 febbraio 1963, n. 69, sull’ordinamento della professione di giornalista ed il relativo regolamento di attuazione, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 4 febbraio 1969, n. 115.
Art. 2
1. È istituita la carta d’identità professionale del giornalista della quale i titolari si possono avvalere per beneficiare delle disposizioni adottate in favore dei rappresentanti della stampa dalle autorità amministrative e per qualsiasi altra facilitazione prevista per chi svolga attività di giornalista professionista.
Art. 3
1. Per ottenere la carta di identità professionale di cui all’articolo 2 è necessario essere giornalista professionista, intendendosi con tale espressione l’avere per occupazione principale, regolare e retribuita, l’esercizio della professione di giornalista in una pubblicazione quotidiana o periodica, in una emittente radiofonica o televisiva o in una agenzia di stampa, anche quando le stesse abbiano diffusione prevalentemente o esclusivamente telematica.
2. Sono inoltre considerati giornalisti professionisti e possono richiedere la carta d’identità professionale:
a) i giornalisti liberi che, senza essere al servizio di una data pubblicazione, emittente o agenzia, esercitino il giornalismo come occupazione principale e regolare, ricavandone le principali risorse necessarie alla loro esistenza;
b) i fotoreporter, cineoperatori e reporter-cameramen, che operino come giornalisti professionisti secondo i criteri di cui alla lettera a) del presente comma e di cui al comma 1;
c) i giornalisti italiani residenti all’estero corrispondenti regolari di pubblicazioni, emittenti o agenzie italiane;
d) i giornalisti stranieri o apolidi domiciliati in Italia che abbiano una occupazione giornalistica regolare.
Art. 4
1. La carta d’identità professionale è rilasciata dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni a chi possa documentare di essere da almeno un anno nelle condizioni previste all’articolo 3.
2. Presso l’Autorità è istituito il registro dei giornalisti, per il deposito della comunicazione necessaria all’ottenimento della carta d’identità professionale, che viene consegnata entro un mese dalla data di presentazione della richiesta. Qualora la documentazione sia insufficiente, l’Autorità, con decisione motivata, respinge la richiesta. La richiesta può essere rinnovata dopo tre mesi da ogni risposta negativa.
Art. 5
1. La carta di identità professionale è rinnovata ogni tre anni e resta valida fino a quando non cessano le forme di rapporto professionale previste dall’articolo 3. Il titolare decade in tal caso da ogni beneficio ed è tenuto a darne comunicazione all’Autorità entro sei mesi dalla cessazione del rapporto professionale.

1 commento:

marco ha detto...

Io lo sapevo che su questo punto eravamo finalmente in sintonia!!!
Il punto è farlo capire agli altri caproni!
I media sono in allarme e in totale confusione è arrivato il momento di abbatterli con una ventata di creatività e innovazione.