mercoledì, dicembre 06, 2006

Indymedia è chiusa. Riaprirà, (forse) ripartendo dal territorio, dal basso, come nelle intenzioni iniziali. E' stata un'esperienza unica e paradigmatica per l'informazione, almeno all'inizio. Poi si è persa, giusta l'osservazione riportata da Diario, di un mediattivista che commenta così:"Ha chiuso il Pci, ha chiuso Lotta Continua, è normale che chiuda anche Indymedia Italia". Indymedia 2.0 riaprirà con più attenzione al locale, un ritorno a raccontare i vari microcosmi che vivono e amministrano le realtà più prossime.
Uno studio riportato in un libro di qualche anno fa:"Giornalismo 2.0 fare informazione al tempo di Internet Staglianò, Carocci", documenta che "le notizie locali la fanno da padrone nella hit parade dei navigatori", e che il "44% dei consumatori di notizie locali si è infatti detto "molto soddisfatto" della propria esperienza". Mettiamo questo a confronto con l' articolo che potete trovare all'indirizzo per riflettere sulle nostre prospettive di sviluppo. Secondo me più che l'autostrade, le grandi infrastrutture, spesso luogo di incredibili speculazioni; bisognerebbe dotare il nostro territorio, le nostre aziende, i nostri giovani studenti delle infrastrutture della comunicazione per competere con gli altri territori.

1 commento:

marco ha detto...

anch'io, se si esclude l'obbligata rassegna stampa sul sito della provincia di grosseto, difficilmente cerco qualcosa di locale. Era questo che mi interessava capire, il famoso cane che si morde la coda:non si cercano le informazioni locali perchè non ci sono siti/blog interessanti o il contrario? Comunque, la ricerca la puoi scaricare al sito www.lostremote.com e si chiama "survey finds local news rules.