Indymedia è chiusa. Riaprirà, (forse) ripartendo dal territorio, dal basso, come nelle intenzioni iniziali. E' stata un'esperienza unica e paradigmatica per l'informazione, almeno all'inizio. Poi si è persa, giusta l'osservazione riportata da Diario, di un mediattivista che commenta così:"Ha chiuso il Pci, ha chiuso Lotta Continua, è normale che chiuda anche Indymedia Italia". Indymedia 2.0 riaprirà con più attenzione al locale, un ritorno a raccontare i vari microcosmi che vivono e amministrano le realtà più prossime.
Uno studio riportato in un libro di qualche anno fa:"Giornalismo 2.0 fare informazione al tempo di Internet Staglianò, Carocci", documenta che "le notizie locali la fanno da padrone nella hit parade dei navigatori", e che il "44% dei consumatori di notizie locali si è infatti detto "molto soddisfatto" della propria esperienza". Mettiamo questo a confronto con l' articolo che potete trovare all'indirizzo per riflettere sulle nostre prospettive di sviluppo. Secondo me più che l'autostrade, le grandi infrastrutture, spesso luogo di incredibili speculazioni; bisognerebbe dotare il nostro territorio, le nostre aziende, i nostri giovani studenti delle infrastrutture della comunicazione per competere con gli altri territori.
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1 commento:
anch'io, se si esclude l'obbligata rassegna stampa sul sito della provincia di grosseto, difficilmente cerco qualcosa di locale. Era questo che mi interessava capire, il famoso cane che si morde la coda:non si cercano le informazioni locali perchè non ci sono siti/blog interessanti o il contrario? Comunque, la ricerca la puoi scaricare al sito www.lostremote.com e si chiama "survey finds local news rules.
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